T4T – Brasatura

PROCESSO DI BRASATURA

La brasatura è la tecnica più antica per l’unione dei metalli. Con il termine brasatura si intende un processo di unione di materiali realizzato per fusione del solo materiale d’apporto. I materiali base vengono riscaldati ad una temperatura inferiore al loro punto di fusione ma sufficiente a determinare un legame metallurgico consistente.

Il calore utile a fondere il brasante può derivare da diverse fonti: cannello, forno, induzione e resistenza elettrica. In funzione della temperatura si definisce:

  • brasatura dolce se T<450°
  • brasatura forte se T>450°

Una volta fuso, il materiale di apporto scorre per capillarità nel giunto, per questo motivo la pulizia delle superfici gioca un ruolo fondamentale. Il successivo raffreddamento provoca la solidificazione del brasante e quindi l’unione tra le due parti.

Vantaggi

  • Più libertà progettuale data la possibilità di unire spessori molto diversi tra loro, in quanto l’elevato calore richiesto dalla saldatura può deformare lo spessore sottile;
  • Possibilità di effettuare giunti irregolari e non piani, in quanto il materiale d’apporto brasante può fluire facilmente attraverso percorsi irregolari;
  • Possibilità di unire materiali diversi con temperature di fusione sensibilmente differenti;
  • Nel caso di brasatura in alto vuoto, possibilità di effettuare più giunti contemporaneamente all’interno di un unico forno.

Campi di applicazione

  • La brasatura forte viene utilizzata nel settore aerospaziale per la brasatura di componenti di motori, o nel settore energetico per la giunzione di parti di iniettori e bruciatori.
  • La brasatura dolce trova applicazione nell’industria dello scatolame (principalmente lattine e barattoli), nell’industria automobilistica (produzione di radiatori) e nel settore dell’elettronica (giunzione di connettori, spesso erroneamente definita come saldatura dolce di leghe stagno-piombo).

Curiosità

A quanto pare, già Fenici ed Etruschi manifestarono l’esigenza di assemblare dei pezzi metallici evitando però la fusione delle due parti da unire. Persino il papiro di Leida, antichissimo documento che risale al III secolo a.C. menziona un metodo idoneo a operare in tale senso.

Attraverso i secoli, quel metodo rimane di estrema utilità se si tratta di unire metalli, ma senza fonderli, ed è uno dei procedimenti più richiesti sia nel mondo dell’artigianato che in quello dell’industria.